giovedì 25 giugno 2015

Il popolo del PD e la nuova Italia.

Questo, più o meno, è quanto ho detto oggi all'assemblea provinciale, rispettando il tempo dei 4 minuti. Ne sono "orgoglioso" (del rispetto del tempo, non è facile).
Mi ricordo un secolo fa quando ci sono state le primarie vinte da Bersani. Posso dire che molti non avevano capito che era finita un’epoca? Penso che siamo però in una situazione simile. E' necessaria una nuova interpretazione della sinistra e della politica. Il tempo per salvare l’Italia (e Trieste visto che si parla del Trieste 2016 ) è poco, bisogna andare veloci avanti. Così c’è rischio di fare qualche errore, che deve essere recuperabile, ma l’immobilismo è ancora peggio.
I dati non ottimali delle regionali e delle comunali vanno presi come tali, elezioni locali caratterizzate da candidati e caratteristiche locali, dove Renzi non arriva. A livello nazionale i sondaggi danno il PD al 35%, che ci dice che c’è la possibilità di continuare con le riforme, che vadano incontro alle reali esigenze del Paese, da fare assieme.
Dati imprevedibili da considerare attentamente: in Emilia Romagna 63 % di astensione, il M5S vince i ballottaggi con voti alternativamente della dx e della sn; iI centrodestra unito può vincere pur essendo allo sbaraglio; Il PD vince quando i candidati sono riconosciuti come protagonisti locali.
A Trieste il centrodestra è diviso. Ma questo non deve illuderci. Noi dobbiam fare la nostra partita meglio possibile anche per ridare un senso alla politica, non solo per vincere
La destra è divisa, ma singolarmente si muovono molto bene. Sanno intervenire nei media, nei social network e nella tv locale, facendo leva su emozioni, demagogia, non sulla razionalità e mistificando i vari problemi della città, senza un progetto per Trieste. Lavorano sulla denigrazione.
Noi rispondiamo con la buona amministrazione (facendo le nozze con fichi secchi), con motivazioni positive ma scontiamo l’apatia verso la politica più di altri.
Abbiamo ancora tempo, anche se poco, per ribaltare questa indifferenza e togliere i delusi al centrodestra e al M5S, che raccoglie molti giovani adulti, spesso con la protesta fine a se stessa, ma non è ancora pronto con un programma reale di governo della città.
Dobbiamo esserci molto di più come partito anche per ricostruire il senso civile della politica.
COME? Accenno a tre punti, validi anche a livello nazionale, ma pensati per Trieste
1) Una cornice di valori, ideali che possano far risaltare entusiasmo, ottimismo, idee, partecipazione per aggregare su questo e non solo sulla buona amministrazione, che sembra interessare a pochi, visto che le poche risorse non consentono di realizzare tutto quanto vorremmo.
2) Dirigenti e candidati che sappiano presentarsi in base a questi valori, che sappiano trasmettere il nostro modello di società e di città, in base a quanto stiamo facendo, che siano in grado di indicare anche nuove modalità di partecipazione. Trieste è una città ricca di ricercatori, artisti, intellettuali e persone di esperienza in grado di offrire il loro contributo allo sviluppo della città. .
3) Un patto con cittadini e non solo con gli elettori che devono fare l’Italia e Trieste. Non solo delega del voto, ma partecipazione attiva nel cambiamento proposto dal PD e da Renzi a livello nazionale e da Cosolini a Trieste. Rispettare e valorizzare chi fa il suo dovere di formichina. Per vivere tutti meglio a Trieste