giovedì 27 febbraio 2014

L'assessore Telesca in Consiglio comunale

Questo è il mio intervento in Consiglio comunale in occasione dell'audizione
dell'Assessore Telesca.

Ringrazio l’assessore Telesca per aver accettato il nostro invito, anche per aver compreso, con la sua presenza, che noi non abbiamo solo bisogno di generici dati, ma anche di un confronto politico perché la sanità rappresenta uno dei più alti sensi di comunità che una società civile possa avere.

 Sono ben conscio che siamo in un periodo di crisi economica, con conseguente ridotto gettito fiscale e quindi riduzione delle risorse anche per la sanità. Perché non possiamo togliere risorse alla ripresa economica che ci può garantire nuovi posti di lavoro e quindi progressiva partecipazione con le entrate fiscali, che non vadano a nuocere  alla vita delle famiglie e delle imprese..
Ma possiamo togliere soldi alla salute? No, se si tratta di ciò che serve effettivamente,  sì se si tratta di sprechi,  che in Italia rappresentano anche più del 1% del PIL

Dobbiamo riorganizzare, ma non togliere servizi necessari. In questo senso è opportuno il richiamo della Regione a una maggiore efficienza

Siamo però colpiti dalla notizia, quasi improvvisa, che la sanità triestina debba andare incontro, in breve tempo, a un’importante riduzione del finanziamento per risultare  “corrispondente” alla nuova misura di valutazione dei costi, quelli standard.
perché in quasi 20 anni di SSR mai si è parlato di costi più elevati per Trieste. Certo, dobbiamo considerare che i 5 anni di evanescente gestione del centrodestra non hanno consentito alcuna analisi del sistema

 Segnalo che uno studio dell’AGENAS* presentato a un convegno del 2012 a cui ho partecipato, ha evidenziato che AOUTS ha avuto performance cliniche e di spesa in linea con altre aziende simili, nonostante una localizzazione geografica sfavorevole, ma performance sicuramente migliori sull’utilizzo di farmaci e dispositivi medici.

Diventa così necessario un lavoro da fare assieme, aziende, operatori e Regione, per individuare i punti critici per arrivare alle proposte di soluzione che coinvolgano gli operatori, per evitare che tagliati gli eventuali rami secchi, altri si secchino di nuovo.

Vista questa situazione, ben vengano le risorse aggiuntive per Trieste preannunciate dall' assessore Telesca.

Recentemente molti primari delle 3 aziende hanno firmato un documento che chiede che queste siano sede di HUB transfrontaliero, in quanto convinti delle potenzialità della sanità triestina.

Pochi giorni fa uno di questi mi han detto che Trieste ha le caratteristiche giuste per affrontare questa sfida, ma è ben conscio che non è più tempo di sprechi, magari graditi,  ma non indispensabili alla salute o alle professionalità degli operatori.

 Spero quindi che quanto prima ci sia un altro documento che coinvolga tutte le figure professionali, quelle che sono sul campo, pronte a lavorare su questi due fronti, l’appropriatezza degli interventi sanitari e il posizionamento di Trieste come centro di alta qualità, motore non solo di salute, ma anche di richiamo di risorse economiche.

Se ne viene fuori bene solo assieme, senza i pericolosi e demagogici allarmismi, che piacciono ad alcuni del centrodestra, che sfruttano l’emotività  dei cittadini, ma non ne fanno il loro bene.