domenica 20 ottobre 2013

Renzi e il programma economico

Non so se questo sarà effettivamente il programma economico di Matteo Renzi. E' comunque una proposta alternativa, necessaria a quella di una certa sinistra nostalgica.

domenica 13 ottobre 2013

Rotelli innesca la «bomba» Azienda unica


Rotelli innesca la «bomba» Azienda unica
 
Il presidente della Commissione sulla sanità spiazza la giunta e il Pd rilanciando la fusione tra ospedale e territorio. Telesca lo sconfessa
 
 
 
il guanto di sfida A Trieste ci si chiede perché esistono tante strutture diverse
Dal Piccolo. a firma di marco Ballico
 

di Marco Ballico TRIESTE «Questa è una bomba», dice l’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca a Franco Rotelli un attimo dopo che il presidente della terza commissione ha ipotizzato l’accorpamento tra l’Ass 1 Trieste e gli Ospedali Riuniti. Fosse per lui, Rotelli unificherebbe pure le due aziende di Udine e Pordenone. Una «bomba», appunto. Che certifica la distanza tra giunta e Consiglio sulla riforma sanitaria. Succede a Trieste, a un forum del Pd. In chiusura dei lavori, quando Rotelli, ex direttore generale della territoriale triestina, lancia la proposta di semplificazione. In città, ma non solo. «I cittadini del Friuli Venezia Giulia – dice lo psichiatra pensando anche al Friuli – si chiedono perché esistono più aziende nella stessa città». Un endorsement per la riforma Tondo che puntava a ridurre le aziende territoriali da sei a tre? No, Rotelli non approva quel testo di legge. Il suo intervento, spiega, «è un doveroso contributo al dibattito». Fatto sta che non tutti apprezzano. Non in quel contesto. Anche se Telesca minimizza: «Scontro? Ma no, quella di Rotelli è stata solo una proposta prematura». Eppure la salute, una volta ancora, si conferma terreno di attrito politico, materia che divide le coalizioni. L’assessore, di certo, non appoggia Rotelli. Nemmeno entra nel merito, ma difende il metodo di una giunta «che guarda a tutto il territorio». E aggiunge: «Il presidente della commissione ha manifestato una possibile ricetta e io mi sono limitata a sostenere che è un po’ presto per giungere a conclusioni dato che, in questa fase, stiamo facendo un percorso di analisi. Sul tavolo ci sono spunti che vanno valutati prima nei territori e poi in un’ottica regionale». Telesca insiste sul metodo: «Su ogni criticità inizieremo a fare ragionamenti che possano condurre alle migliori soluzioni possibili. Dallo sviluppo della prevenzione al rapporto ospedale-territorio, è legittimo che gli addetti ai lavori possano avanzare le proprie idee. Dopo di che io devo tener conto di una visione complessiva, giacché mi occupo di preparare una riforma regionale. E, pur senza rigettare nulla a priori, non posso non rimandare il tutto a una prospettiva di ampio raggio». Rotelli, tuttavia, non arretra. Convinto che il tema vada messo in agenda. Sin d’ora. «Telesca perplessa? Tutte le proposte, fino a che non diventano realtà, sono premature. Abrogata la legge Tondo – dice il presidente della terza commissione –, si apre il quaderno della riforma che il centrosinistra, sia la giunta che la maggioranza, intende portare avanti. Non è una partita che si chiude domani, ma riempire di contenuti la questione mi pare produttivo. Ed è perciò ragionevole rilevare che a Trieste, dove le aziende sono addirittura tre, ma anche a Udine e a Pordenone ci si interroga per quale motivo debbano convivere strutture diverse. Se dobbiamo riformare il sistema, si deve ragionare sull’architettura, per capire se è funzionale alle esigenze di oggi o se può essere ridiscussa. Di certo i cittadini di Trieste non hanno capito ancora il motivo di tale sovraffollamento. E, francamente, nemmeno io». Il consigliere del Pd aggiunge altra carne al fuoco: «Si parla di semplificazione e di riduzione di costi, la riforma Tondo ha pure proceduto ad annettere aziende di territori diversi, e dunque mi pare legittimo prospettare l’unificazion di aziende che operano nello stesso territorio. È almeno un’opzione di cui discutere». Opzione che Aureo Muzzi, consigliere comunale triestino del Pd presente al forum, smonta peraltro senza dubbio alcuno: «Rotelli ha sbagliato, alla fine dell’incontro, a sollevare un passaggio così importante davanti all’assessore». Nel merito Muzzi è molto scettico sull’accorpamento triestino: «L’ex direttore sta “suicidando” una creatura, non sua, ma degli operatori e dei pazienti. Se fuso con l’ospedale, il territorio verrebbe ridimensionato. E l’ospedale non avrebbe più l’obbligo della cardiochirurgia, della neurochirurgia e della chirurgia toracica. Con inevitabile calo di risorse e personale».