giovedì 19 settembre 2013

Mal di TAC

Noto che la bocciatura della delibera sulla TAV/TAC (argomento complesso, anche riguardo la
tratta in questione VE/TS) proposta dalla Giunta è stata accolta con soddisfazione da alcuni, sia alleati sia avversari. C'è un mix di rispetto dell'ambiente (condivisibile), paura del progresso tecnologico (con l'illusione che questo sia secondario al benessere economico e al welfare che vorremmo) e una certa rabbia verso questa amministrazione comunale e soprattutto verso il PD, considerato un'accozzaglia di borghesi che hanno ripudiato la lotta di classe (vero) e  i veri valori della sinistra e del rispetto dell'ambiente (non è vero), di cui solo" loro"sono i veri portatori. Il PD sta attraversando una fase difficile, su cui ora non mi dilungo, ma rappresenta un punto di riferimento per coloro che hanno ben presente i problemi e che sono in grado di presentare proposte praticabili. Quando mi chiederanno "Ma cosa avete fatto sinora?", risponderò che abbiamo cercato di far uscire Trieste dal suo isolamento e dalla sua regressione, con questa delibera e con altre azioni, come la continuazione dell'attività della Ferriera. Interventi complessi, nei quali non ci sono soluzioni facili. Ma ci abbiamo messo il massimo del nostro impegno, rifuggendo da populismi, anche di sinistra, e superficialità emotive, che rappresentano un vero pericolo per la buona amministrazione della nostra comunità. 

mercoledì 18 settembre 2013

Sanità triestina, torti, distorti

Compaiono recentemente sul Piccolo proteste di lettori verso la sanità triestina ritenuta da terzo mondo o per segnalare ipotetiche ingiustizie commesse nei confronti dei pazienti. Non posso condividere alcune di queste lamentele, che appaiono come interventi che nulla hanno a vedere con il desiderio di migliorare un bene comune, quale è la sanità.
Vorrei sottolineare alcuni punti.

  1. La sanità della nostra regione e di Trieste è di alto livello. Ho avuto occasione più volte di parlare con pazienti inglesi e americani che si sono complimentati per le cure ricevute, definite superiori allo standard dei loro paesi (per gli USA va fatto riferimento alle più comuni assicurazione di livello medio e medio alto).
  2. La crisi economica obbliga ad intervenire su sprechi, eccessi e ridondanze, anche se sinora  è stato possibile mantenere sempre alto il livello qualitativo. Ovviamente qualcuno protesta e protesterà sempre ritenendo che un intervento sia uno spreco per altri ma non per sé.
  3. La trasparenza del sistema e la partecipazione dei cittadini attraverso i loro rappresentanti è ancora carente nella nostra sanità e va assolutamente migliorata. È anche debole però il senso di responsabilità di alcuni cittadini che intendono vedere come torto ciò che non va nella direzione da loro voluta, anche se appropriato sul piano delle migliori evidenze scientifiche.
  4. Io ritengo che la professionalità degli operatori sanitari triestini sia alta e vada rispettata, salvo intervenire dove sia necessario, in rapporto a giustificati motivi.
  5. Veniamo da cinque anni di una gestione disattenta della sanità da parte della giunta Tondo. Nonostante ciò, i professionisti della sanità, dirigenti aziendali compresi, si sono impegnati per dare il massimo, con sacrifici personali non sempre facilmente sostenibili. L'assessore regionale Telesca sta dando confortanti segnali sul metodo e sulla linea di lavoro che si dovrà perseguire. Poco si potrà fare però se non vi sarà una convinta coesione tra i professionisti della sanità e i cittadini con i loro rappresentanti per seguire le logiche di una sanità basata sul senso di una comunità solidale e le migliori evidenze scientifiche, cliniche e organizzative. 

domenica 8 settembre 2013

Renziani a Trieste

Oggi è stato pubblicato un articolo a tutta pagina sul Piccolo riguardo ai nuovi riallineamenti in
casa del PD triestino, verosimilmente in vista del congresso. Alcuni direttamente, altri in seguito all'endorsement di Franceschini, hanno dichiarato che stanno con Renzi. Meglio un po' più tardi che mai. La motivazione più frequente: “ E' finita un epoca, bisogna prenderne atto. Solo Renzi sa interpretare la nuova fase che si sta delineando”. La strada non sarà così semplice, non credo che basti un semplice riallineamento. Molti dei valori delle forze che hanno dato vita al PD e la serietà dell'impegno di tanti sono ancora vivi. Il tutto andrà ritarato, condiviso con l'elettorato più ampio possibile e non dovrà essere dimenticato.
Peccato che il giornalista non abbia fatto cenno alcuno all'esistenza di una sparuta (all'interno del PD) avanguardia di renziani che hanno aderito al progetto di Matteo Renzi sin dall'inizio. Ne abbiamo sentite di tutti i colori, dai più divertenti (Bersani è un leader concreto, esperto, affidabile e capace di rivolgersi alle persone più serie) alle offese peggiori. Ma abbiamo creduto e crediamo ancora al progetto di Matteo Renzi.

L'importante è ora far risaltare le potenzialità non solo di una persona, ma di tutto il Partito Democratico, che non deve dimenticare di essere il veicolo di tante speranze, di sogni e dell'impegno di tanti, per sconfiggere in primis le sue titubanze e le sue nostalgie. Dopo sarà più semplice presentarsi come affidabile punto di riferimento contro populismi e delusioni varie.  

mercoledì 4 settembre 2013

Renzi e Letta, chi è il più ...

 Marina Sbisà mi scrive.
Aureo, spiegami questo mistero: Renzi si è sempre vantato che lui lo voteranno anche persone di destra, e così vincerà. Ma dopo che avrà vinto col voto di quelli di destra che cosa farà? non sarà forse in debito con loro così come Letta oggi è condizionato dal PdL nel governo? Ma allora quale è la differenza fra un Renzi e un Letta visto che tutti e due si appoggiano alla destra? o perché Renzi deve essere meglio di Letta?

Le ho risposto così.

Quello che farà uno dopo le elezioni non si sa mai. Per ora Bersani, di fatto, ci ha portato all'alleanza col PdL.
La differenza Enrico Letta / Renzi: il primo è stato nominato da Napolitano, non con un voto popolare e non ha fatto/detto nulla per superare Renzi nell' immagine di vincitor; il secondo ha mostrato come si può vincere, mentre gli altri, in testa Bersani, dietro Letta, erano/sono capaci di sbagliare un rigore a porta vuota.

Il voto di quelli di destra. Destra e sinistra sono ancora ben diverse, ma la gran parte degli elettori sono un mix delle due aree. Se a uno togli i blocchi passati (comunismo &SIMILI e il fascismo, con i vari anti), lo trovi più libero di seguirti su aspetti nuovi. Per es. alcuni aspetti del welfare, come sanità, scuola, sociale, pensione vanno bene anche a molti di destra. Idem il contrario, sia in termini positvi come il merito, sia negativi, come l'immigrazione. La sinistra che vagheggiano molti è spesso uno slogan, che serve per mantenere voti o pretendere vantaggi per sé ma non per condiverli , vedi il raporto garantiti/ precari o la lotta passata x difendere le vergognose baby pensioni. Una sinistra che pretende per sé e non lotta anche per altri è conservatrice. Progressismo è continuo cambiamento, adeguamento alla realtà. Dobbiamo passare dalla lotta di classe (che molti intendono poveri contro ricchi, pronti ad abbandonarla appena salgono di classe sociale) al liberalismo, la valorizzazione dell'individuo, legato ad altri da valori sociali. Non certo individualismo egoista o liberismo. In questa situazione ci muoviamo, con una credibilità scarsa dei politici e della politica Si vince con il 50% + 1, non ritenendo di essere i migliori, magari sbagliando. Perché non esiste uno scontro tra giusto (la sinistra)e sbagliato ( la destra, seppur democratica, come quella liberista), che noi confondiamo con populismo o fascismo.

Renzi ha capito che sono cambiati i tempi, che la sinistra conservatrice sbagliera' sempre i rigori e sta proponendo una nuova sinistra, liberal sociale, che è l'unica in grado di governare realmente. Se capirà che dovrà convincere anche l'anima laica della bontà del suo progetto, avremo probabilmente (sottolineo probabilmente) il leader in grado di portarci fuori dal pantano, anche con l'aiuto di Letta. Scusa la lunghezza, ma una risposta sintetica non ti sarebbe bastata

lunedì 2 settembre 2013

Lividoso, lividosia e critica

Livio Damini, che non ho il piacere di conoscere, ha replicato alla mia nota sulle primarie del PD, commettendo un errore che stravolge la sua   
 tesi.
Non certo proponendo i metodi del PCI per sostituirli a quelli del PD. Ognuno è libero di vivere solo di nostalgie. Non certo definendo lividoso il mio tentativo di rendere migliore il PD. Una volta sarei stato considerato un nemico del popolo e qualcuno avrebbe chiesto la mia testa. Va già meglio, anche se ognuno risponde come può quando non ha argomenti da contrapporre.
L'errore consiste nel richiamarsi allo statuto del PD che prevederebbe, secondo lui, la partecipazione al voto per il suo segretario nazionale solamente degli iscritti. Possono partecipare invece iscritti ed elettori del PD. Questo ho evidenziato, cercando di spiegare perché questa sia la soluzione migliore in questo momento.
La strada per risolvere le inadeguatezze storiche e recenti dell'Italia è più lunga di quello che pensiamo, anche perché molti che si riconoscono nella sinistra (spero avendo obiettivi comuni), preferiscono distinguersi per evidenziare ciò che divide piuttosto che ciò che unisce.