venerdì 30 novembre 2012

Polemiche di carta

 Renzi risponde così alle polemiche.

Presunzione di Verità, non passione politica

Un amico mi scrive così"siete dei venduti berluskoniani travestiti. silenzio. vergognatevi. cambia partito". La riporto perché l'ho già sentita, più o meno, altre volte. Potrei polemizzare a lungo su queste parole, per me molto tristi. Rivendico solamente la possibilità di esprimere la mia opinione liberamente, all'interno del PD, e lavorando fianco a fianco con tutti, bersaniani e non, come posso fare ora. Questo rende democratico un partito. Se seguissi l'avvertimento di questo che considero ancora un amico, mi sentirei perduto.

"Volete infrangere le REGOLE!"

 REGOLA 14.4. Non c'è scritto né che bisogna giustificare la mancata registrazione entro il 25 né che la domanda verrà valutata da una Commissione. Se vogliamo risalire alla legge per le elezioni vere, l’unico possibile impedimento alla partecipazione e al voto del secondo turno, è quella di non aver compiuto 18 anni entro la prima votazione. Così disse il mio amico Giacomo

mercoledì 28 novembre 2012

I rischi delle assicurazioni integrative: una sanità più debole per tutti, anche per i benestanti. C'è però  il rischio di chiudere gli occhi sulla sanità sociale, mantenendo sprechi ed inefficienze.

martedì 27 novembre 2012

Ditta complicazioni affari semplici

Troppo poco affidabile, aggiungerei anche qualche prova...:-) Certo è che se Bersani voleva dimostrare che è in grado di semplificare la farraginosità della Pubblica amministrazione, qua ne sta dando grande dimostrazione. In Italia c'è l'autocertificazione antimafia, ma non quella per il 2° turno delle pimarie. Se questo è l'inizio, caro Bersani...Voto quattro, di fiducia sul recupero.

lunedì 26 novembre 2012

Forse è la volta buona


Alcuni risultati del voto di domenica: 4 milioni di votanti (vogliono contare e credono nella buona politica, rappresentata dai 5), 36% di Renzi (senza il contributo delle correnti), Repubblica obiettiva su Renzi. EzioMauro:” Vendola: tradizionale, non riesce ad uscire dai confini di una sinistra radicale. Bersani: aveva compreso che non doveva ascoltare l’Apparato interno e accogliere la sfida di Renzi per una maggiore credibilità che ha avuto; dovrà impadronirsi del renzismo e cambiare molto all’interno.”  Poi qualche “consiglio “ a Renzi:”Dopo il buco comunicativo della rottamazione, mi aspettavo un pensiero lungo, rivolto anche agli elettori di sinistra e qualche parola sulla rottamazione di chi è stata la vera causa dei mali di quest’Italia, cioè Berlusconi e la sua corte (questa definizione è mia)”. 

domenica 25 novembre 2012

Ballottagio

Bersani 43,81, Renzi 38,83 secondo il comitato Renzi, con i dati ottenuti in tempo reale. 95% dei dirigenti PD con Bersani, 5% (grosso modo) con Renzi. Dopo il ballottaggio, Il PD dovrà dimostrare di essere un partito unito, che comprenda anche gli elettori di Renzi e le loro richieste. Bene farebbe intanto la Camusso ad occuparsi dei problemi di pertinenza del sindacato ("Vittoria di Renzi sarebbe per la Cgil un problema") ed evitare polemiche che accentuano l'isolamento del suo sindacato, non certo utile per tutto il mondo del lavoro.

venerdì 23 novembre 2012

Renzi, un progetto per un’Italia moderna e solidale


La fine del comunismo e questa grave crisi economica hanno messo in evidenza che oggi la vera sfida non è tanto tra destra e sinistra o tra comunismo e anticomunismo, ma tra democrazia e capitalismo/liberismo. Destra e Sinistra sono diverse, ma ora, a parte nette minoranze, entrambe si riconoscono nelle regole della democrazia, soprattutto quando ci si riferisce ai diritti individuali e alla partecipazione e non alle condizioni di controllo o meno del mercato. Un’alternanza tra le due, se prive di note populiste, non creerebbe quei guasti provocati dal liberismo, vera causa dell’attuale crisi economica.
La vecchia politica però continua a guardare al passato, accusando Renzi di non essere di sinistra solo perché non gira con la bandiera rossa e perché vuole governare e garantire tutta la società, senza trascurare il ruolo positivo d’artigiani e imprenditori, come finora è successo. La promozione del migliore sviluppo sostenibile, in base a valori come eguaglianza e solidarietà, può garantire così ancor meglio i deboli. Renzi per primo ha compreso che l’astensionismo e l’incapacità del centrosinistra di acquisire consenso nel momento del crollo del centrodestra, devono prevedere interventi politici che consentano di aumentare il peso del PD, limitando il ricorso ad alleanze instabili che hanno fatto già tanto male. Affronta così i nodi dell’esausta politica italiana: la perdita di credibilità dei partiti, l’immobilismo delle idee e la permanenza di rigidi schieramenti tra gli elettori, con il Bene a sinistra e il Male a destra. Indica con chiarezza, rispetto al politichese dei vecchi politici, le parole d’ordine del suo progetto (futuro, Europa, merito) e i primi passaggi necessari per arrivare allo sviluppo solidale del Paese: eliminazione dei privilegi dei politici; ricambio della classe politica che blocca il rinnovamento delle idee, togliendo il tappo al PD (D’Alema & co che si ritengono i custodi dell’ortodossia ex PDS); lotta alla corruzione ed eliminazione del muro di ferro tra elettori “variabili” di destra e sinistra, proponendo quasi una riconciliazione nazionale. Un elettore non può essere colpevolizzato perché è anticomunista o rifiuta una certa retorica della sinistra, quella che vuole essere CONTRO a tutti i costi e che ritiene che essere PER significa rinunciare ai propri ideali. Gli elettori, non più bloccati nello schema dell’anticomunismo, si possono considerare 10 % di duri e puri a sinistra e altrettanti a destra. La maggior parte, invece, è “variabile”, disponibile a riconoscersi in parte nell’una e nell’altra area e a votare secondo le condizioni dell’offerta politica. Renzi attira questi elettori respinti da una certa sinistra. Si vince col 50% + 1 dei voti, non perché si ritiene di essere nel giusto e a sinistra, finendo così per essere sempre minoritari e regalando il governo del paese ai populisti. Michele Salvati, uno dei fondatori del PD, ha riconosciuto la proposta di Renzi come la migliore strada per uscire dalla crisi economica ed etica. Se questa non passerà, difficilmente il PD avrà il consenso popolare per una vera leadership del paese e per chiedere un impegno ai cittadini necessario per smuovere le inerzie dell’Italia ed evitare l’impoverimento generale. Non vorrei che la difesa di tanti privilegi e della sinistra del secolo scorso, oramai inadeguata per affrontare questa crisi e la globalizzazione, ci faccia perdere quest’occasione. Anche perché io ci credo ad una sinistra moderna.

giovedì 22 novembre 2012

Incontro sulle Primarie a Muggia

Ieri sera, all'incontro PRIMARIE 2012 A MUGGIA, il commento migliore l'ha fatto il Sindaco Nerio Nesladek: bello vedere un confronto tra 5 sostenitori dei candidati nel quale emergono le differenze, seppur non eclatanti, ma prevale l'idea che queste non sono altro che un segno di varietà delle opinioni generali, che possono confluire in un progetto quando si lavora PER il bene comune e non CONTRO per dover imporre le proprie posizioni. Magari è la volta buona. Alla fine, stanchi ma felici (si dice così no?), siamo andati a mangiare un boccone (patatine snack e toast) nell'unico locale aperto, una gelateria.

mercoledì 21 novembre 2012

Schierarsi CONTRO

Assunta Signorelli ospite della bacheca di Ivana Gherbaz così scrive: “Mi chiedo sempre perché il PD debba per principio difendere l'indifendibile comportamento istituzionale…Non m'interessa essere equidistante, schierarmi è assumersi responsabilità, dichiarare da che parte si sta e pagarne il prezzo!” Lo riporto perché è un efficacia sintesi di cosa significhi, a mio parere, “essere di sinistra” ...
per restare eternamente minoritari. Essere soprattutto CONTRO, anche delle istituzioni che sono considerate così ostacoli sulla strada della libertà di espressione; schierarsi perché da una parte (la “nostra”) c’è il Bene e dall’altra il Male. Credo che più che un’esasperazione del ruolo dell’intellettuale, ci sia il rischio che chi ha le capacità di analisi del macrosistema, come Assunta, ritenga che bisogni estendere le proprie convinzioni alle masse, bypassando la democrazia. Questa considera una testa, un voto, anche per chi non ha letto Focault, come deve aver fatto ogni buon psichiatra democratico.

giovedì 15 novembre 2012

Rabbia giovanile e indifferenza degli adulti

Immagino che le forze dell’ordine, garanti del rispetto delle regole democratiche, non possano considerare come normale scena di vita quotidiana manifestanti che si presentano con caschi, uova, carote e il lancio di questi ultimi come normale prova d’espressione di libertà. Certo, una netta minoranza, che però rovina il successo di queste manifestazioni, che, assieme allo sciopero, sono fondamentali per preservare la democrazia e la libertà. Ben venga il risveglio dei giovani, studenti o meno, che ci ricordano che il futuro è soprattutto loro e che non intendono stare inermi di fronte a questa crisi. Questa è formazione civile ed etica. Per questo è importante che siano loro a fare, a muoversi e non siano guidati col megafono da adulti che non possono rivendicare l’esclusività della rappresentanza della rabbia giovanile. Certo, sono lasciati soli. C’è un’indifferenza e sottovalutazione generale di questa crisi, etica forse anche prima che economica. La risposta non è l’illusione che la rabbia e la delusione dei giovani possano cambiare il mondo tirando uova sui poliziotti o che dal Caos rinasca la nuova democrazia. Cosa dovrebbero fare allora i nuovi 5500 disoccupati triestini che hanno perso il lavoro? Manifestare senza violenza si può, l'hanno dimostrato migliaia di cortei sindacali. Nè Diaz nè black block.
Solo una generale presa di coscienza e partecipazione civile ci aiuterà ad uscire dalla crisi. Spetta ai partiti ritrovare la fiducia dei cittadini, per tornare ad essere il giusto tramite tra questi e le istituzioni. A tal fine, devono innanzi tutto rinunciare ai loro privilegi.
L’indifferenza di tanti benpensanti, di destra e di sinistra, che s’illudono che la crisi si risolverà da sola e che non toccherà loro e i loro figli, è però altrettanto preoccupante rispetto alla debolezza dei partiti e al populismo. Se non si cambia, l’onda dell’antipolitica travolgerà tutto e tutti.

domenica 11 novembre 2012

Info per le primarie

Conviene registrarsi online  
http://www.primarieitaliabenecomune.it/  poi click su REGISTRATI
si farà meno fila al seggio. Tutto era molto complicato, veniva favorito, di fatto (sarà una combinazione...) il voto "classico" e risultava sfavorito Renzi, che potrebbe essere votato da chi preferisce la semplificazione. Se resta come previsto, tanto da allungare le procedure elettorali, potrebbe votare solamente un milione di cittadini e delegittimare così le primarie stesse.
Credo che le procedure verranno semplificate.
Portare documento d'identità e scheda elettorale
Possono votare tutti dopo i 18 anni (non occorre essere iscritti ai partiti) (3 anni fa anche i 16enni)

REGISTRAZIONE differenze
ITALIA Per votare ci si dovrà iscrivere a un albo degli elettori situato in un luogo distinto da dove si vota 
FRANCIA Basta aderire a una carta valoriale che non sarà registrata 

giovedì 8 novembre 2012

Le varie anime del centrosinistra verso le primarie a Trieste

Due ore per discuetere di primarie del centrosinistra.



C'è tanta voglia di capire cosa potrà succedere.
Intanto molta confusione sulle iscrizioni. CHIUNQUE PUO' ISCRIVERSI e VOTARE . Ci si può iscrivere anche prima (orari e sedi in via di definizione) per evitare code ai seggi, dove ci si potrà comunque iscrivere il giorno del voto. Ricordo che per votare all'eventuale ballottaggio del 2 dicembre  bisogna essere iscritti entro il 25 novembre.

mercoledì 7 novembre 2012

A confronto le varie anime del centrosinistra a Trieste

Le varie anime del centrosinistra si sono messe a confronto ieri, in vista delle primarie del 25 novembre, per segnare le differenze che oggi caratterizzano il programma dei cinque candidati, ma anche per individuare il terreno comune per il dopo voto. Tutto questo nell'ambito di un incontro di Cara Democrazia dal titolo "Le primarie del centrosinistra. Incontro con i supporter triestini". Vi hanno partecipato Waldy Catalano, che sostiene Nichi Vendola, Stefan Cok (Pier Luigi Bersani), Aureo Muzzi (Matteo Renzi), Anna Maria Mozzi (Laura Puppato), Dario Montagnana (Bruno Tabacci). «La scelta di Vendola di candidarsi - ha detto Catalano - è una sfida dovuta, per cercare di affermare una sinistra di governo. Serve una rottura politica perché bisogna ricostruire un'idea. La cura Monti sta peggiorando la fase di recessione, perciò serve un centrosinistra che riaffermi il principio della prevalenza della politica sull'economia e poi bisogna finirla con il governo delle banche. Ci battiamo per un centrosinistra che vada oltre Monti e oltre Prodi». Cok ha spiegato che «il prossimo 25 andremo a scegliere chi potrà avere le spalle ben larghe per poter fronteggiare una delle più grandi crisi economiche del dopoguerra. Bersani ha la forza per cercare di creare le premesse per uscire dalle difficoltà nelle quali si dibatte oggi il Paese». Dario Montagnana ha sottolineato che la sua scelta di sostenere Bruno Tabacci «ha radici chiare, a cominciare dal fatto che la sua politica punta alla tutela delle fasce sociali più deboli. Serve poi ribadire in maniera rigorosa l'equità fiscale, nel contesto di un'Europa federale e ancora riformare l'organizzazione dell'euro, limitando i poteri delle banche, oggi eccessivi». Aureo Muzzi, che sostiene Renzi, ha precisato che «La sfida non è più fra destra e sinistra, ma fra democrazia e capitalismo. Il problema principale è la crisi economica ed etica, che sta frastornando i cittadini. Serve un primo passaggio per poter puntare a un rinnovamento e cioè che i politici rinuncino ai loro privilegi. Il Pd deve far crescere la partecipazione dal basso mentre troppi esponenti del partito hanno fiaccato questa passione della gente. La novità principale portata da Renzi è che è capace di rompere il muro fra destra e sinistra». Anna Maria Mozzi ha detto che «Laura Puppato è una donna che rappresenta il rinnovamento ed è riuscita a strappare il comune di Montebelluna alla Lega». Ugo Salvini Il Piccolo di oggi

domenica 4 novembre 2012

Il PD conosce i suoi elettori?

140 ( su 400) dirigenti/amministratori del PD FVG x Bersani, quasi nessuno x Renzi (io, Loredana Lepore, Barbara Zilli). I sondaggi li pongono quasi alla pari con un lieve vantaggio x Bersani. Delle due una: o i sondaggi non valgono niente o l'establishment del PD è lontano dal popolo.
Peppe mi dice che forse sono lontano io. Può darsi. Ma c'è una dicotomia che è sbagliato sottovalutare, tra dirigenti e quasi la metà dei propri elettori