Compaiono recentemente sul Piccolo proteste di lettori
verso la sanità triestina ritenuta da terzo mondo o per segnalare ipotetiche
ingiustizie commesse nei confronti dei pazienti. Non posso condividere alcune
di queste lamentele, che appaiono come interventi che nulla hanno a vedere con
il desiderio di migliorare un bene comune, quale è la sanità.
Vorrei sottolineare alcuni punti.
- La sanità
della nostra regione e di Trieste è di alto livello. Ho avuto occasione più
volte di parlare con pazienti inglesi e americani che si sono
complimentati per le cure ricevute, definite superiori allo standard dei
loro paesi (per gli USA va fatto riferimento alle più comuni assicurazione
di livello medio e medio alto).
- La crisi
economica obbliga ad intervenire su sprechi, eccessi e ridondanze, anche
se sinora è stato possibile
mantenere sempre alto il livello qualitativo. Ovviamente qualcuno protesta
e protesterà sempre ritenendo che un intervento sia uno spreco per altri
ma non per sé.
- La trasparenza
del sistema e la partecipazione dei cittadini attraverso i loro
rappresentanti è ancora carente nella nostra sanità e va assolutamente
migliorata. È anche
debole però il senso di responsabilità di alcuni cittadini che intendono
vedere come torto ciò che non va nella direzione da loro voluta, anche se
appropriato sul piano delle migliori evidenze scientifiche.
- Io ritengo che
la professionalità degli operatori sanitari triestini sia alta e vada
rispettata, salvo intervenire dove sia necessario, in rapporto a
giustificati motivi.
- Veniamo da
cinque anni di una gestione disattenta della sanità da parte della giunta Tondo.
Nonostante ciò, i professionisti della sanità, dirigenti aziendali
compresi, si sono impegnati per dare il massimo, con sacrifici personali
non sempre facilmente sostenibili. L'assessore regionale Telesca sta dando
confortanti segnali sul metodo e sulla linea di lavoro che si dovrà
perseguire. Poco si potrà fare però se non vi sarà una convinta coesione
tra i professionisti della sanità e i cittadini con i loro rappresentanti
per seguire le logiche di una sanità basata sul senso di una comunità
solidale e le migliori evidenze scientifiche, cliniche e organizzative.
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