mercoledì 18 settembre 2013

Sanità triestina, torti, distorti

Compaiono recentemente sul Piccolo proteste di lettori verso la sanità triestina ritenuta da terzo mondo o per segnalare ipotetiche ingiustizie commesse nei confronti dei pazienti. Non posso condividere alcune di queste lamentele, che appaiono come interventi che nulla hanno a vedere con il desiderio di migliorare un bene comune, quale è la sanità.
Vorrei sottolineare alcuni punti.

  1. La sanità della nostra regione e di Trieste è di alto livello. Ho avuto occasione più volte di parlare con pazienti inglesi e americani che si sono complimentati per le cure ricevute, definite superiori allo standard dei loro paesi (per gli USA va fatto riferimento alle più comuni assicurazione di livello medio e medio alto).
  2. La crisi economica obbliga ad intervenire su sprechi, eccessi e ridondanze, anche se sinora  è stato possibile mantenere sempre alto il livello qualitativo. Ovviamente qualcuno protesta e protesterà sempre ritenendo che un intervento sia uno spreco per altri ma non per sé.
  3. La trasparenza del sistema e la partecipazione dei cittadini attraverso i loro rappresentanti è ancora carente nella nostra sanità e va assolutamente migliorata. È anche debole però il senso di responsabilità di alcuni cittadini che intendono vedere come torto ciò che non va nella direzione da loro voluta, anche se appropriato sul piano delle migliori evidenze scientifiche.
  4. Io ritengo che la professionalità degli operatori sanitari triestini sia alta e vada rispettata, salvo intervenire dove sia necessario, in rapporto a giustificati motivi.
  5. Veniamo da cinque anni di una gestione disattenta della sanità da parte della giunta Tondo. Nonostante ciò, i professionisti della sanità, dirigenti aziendali compresi, si sono impegnati per dare il massimo, con sacrifici personali non sempre facilmente sostenibili. L'assessore regionale Telesca sta dando confortanti segnali sul metodo e sulla linea di lavoro che si dovrà perseguire. Poco si potrà fare però se non vi sarà una convinta coesione tra i professionisti della sanità e i cittadini con i loro rappresentanti per seguire le logiche di una sanità basata sul senso di una comunità solidale e le migliori evidenze scientifiche, cliniche e organizzative. 

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