sabato 27 febbraio 2016

Cosa può fare la differenza in queste primarie

Gianfranco Carbone parla dell’ antipolitica giovanilista e rottamatrice di Francesco Russo e del sogno che trasmette alla città. Sembra dire che facendo il renzista farebbe bingo alle primarie e alle prossime elezioni. 
Rumiz scrive un bel resoconto sulle primarie, presentando il buon lavoro amministrativo fatto da Roberto Cosolini (confermo) con l’amarezza di non esser stato contattato da Russo. Anch’io non sono stato contattato da uno dei due, pari siamo. 
Non spiega però perché basta amministrare bene per vincere.
In questo caso Winston Churcill avrebbe dovuto stravincere le prime elezioni dopo la guerra e nessun sfidante dovrebbe mai vincere dopo una buona amministrazione. La vittoria di Tondo contro Illy smentirebbe anche questa ipotesi. Molti sono convinti che anche Roberto Dipiazza ha ben amministrato. Io ne dubito e non solo perché aveva fino a 4 volte i soldi che abbiamo avuto noi. Ma molti altri no.
Cosa può fare allora la differenza tra i vari contendenti delle primarie e delle elezioni del 5 giugno,?
Una risposta può esser data dal grado di delega, più o meno in bianco, che l’elettore intende dare in base a quanto si sente rappresentato.
La generica informazione che non prende in considerazione il punto di vista del ricevente è sufficiente quando il politico garantisce ai cittadini mano libera nei loro affari. È anche una lettera senza ricevuta di ritorno, prendere o lasciare. Risulta meno efficace quando l’elettore chiede anche una continuità di rapporti che consentano reciprocamente di esprimersi e di capire le ragioni l’uno dell’altro. Come dire: la partecipazione, tanto invocata anni fa, è bella ma pesante; ci basta ora che ci spieghiate bene cosa fate, in rapporto a quello che noi ci aspettiamo, dandoci però la possibilità di dirvi la nostra opinione, di cui ci aspettiamo che teniate conto.
Le critiche ingenerose e la gratuita denigrazione sui social networks verso Cosolini e la nostra amministrazione hanno contribuito a creare un clima di sfiducia. A questo si deve controbattere meglio, tenendo conto delle ansie, delle preoccupazioni, del desiderio di triestinità e delle speranze espresse, anche quando non coincidono con le nostre.
A questo punto prendiamo queste primarie come un’occasione per far conoscere meglio ai triestini quanto è stato fatto e quanto si potrà fare per questa città, senza dimenticare le critiche ricevute, che devono stimolarci a spiegarci e lavorare meglio.

3 commenti:

  1. Un po'meno di narciso individualismo e personale interesse non farebbe male in considerazione degli apocalittici problemi economici e geopolitici (migranti) che saremo costretti ad affrontare. Però potremmo lasciare tutto ai nipoti, insieme ai debiti. In fondo...

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  2. Un po'meno di narciso individualismo e personale interesse non farebbe male in considerazione degli apocalittici problemi economici e geopolitici (migranti) che saremo costretti ad affrontare. Però potremmo lasciare tutto ai nipoti, insieme ai debiti. In fondo...

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  3. Tutto anche giusto. Ma al problema sollevato da Russo,a torto o a ragione, nessuno ha risposto realmente.

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