domenica 5 marzo 2017

Lieto fine per la mamma colta da malore mentre allattava, salvata dal nostro 118.

Ambulanza arrivata in 3', l'operatore del 118 che guida l'amica nel massaggio cardiaco. La mamma di 35 anni è uscita dal coma farmacologico, probabilmente senza conseguenze. Questo è merito di chi ha soccorso la giovane, bravi e tanto e anche di tutta l'organizzazione, che è una delle migliori a livello internazionale. Questo intervento non è un episodio isolato, ma è frutto di un sistema generale, che parte dalla dirigenza attuale e precedente e arriva all'operatore al telefono del 118. Senza dimenticare che in questa regione molte forze politiche, di maggioranza e opposizione, hanno operato per una buona sanità pubblica. Si può e si deve migliorare sempre in sanità, più di altri settori. Pregasi astenersi però dall'uso strumentale dei problemi della nostra sanità. Dare una mano piuttosto con consigli e critiche motivate, rispetto degli operatori e partecipazione attiva alle cure. 

domenica 19 febbraio 2017

Il PD che ci vuole

Il PD che ci vuole si basa su valori come l’uguaglianza e la solidarietà che si coniuga con lo spirito imprenditoriale, per una vita e un’economia sostenibile. Deve essere trasparente e democratico. È il raccoglitore di speranze e di idee di persone che chiedono di essere rappresentate per ricevere risposte ai bisogni. Il mondo è cambiato più di quello che potevamo pensare e non si possono replicare i soliti slogan per convincerci che “siamo di sinistra”. Ci vogliono stimoli e strumenti adeguati. Ci vuole passione.
Se ci vuole, dobbiamo poter partecipare e dire la nostra, anche per poter sostituire chi non risponde alla delega temporanea ricevuta.
Questa bacheca è a nostra disposizione per questi intenti: iscritti e non iscritti, elettori e non elettori del PD
Per chi abbia piacere di partecipare alla costruzione di un progetto che sente necessario al nostro paese.
Invito esteso ai rappresentati dei media e a chi ci può aiutare a riflettere,a proporre, ad agire e a comunicare



https://www.facebook.com/groups/ilpdchecivuole/

sabato 28 gennaio 2017

La fatica e l'impegno di chi lavoro in Pronto Soccorso

Immagino che ci sia una certa amarezza e stanchezza tra i colleghi del Pronto Soccorso di Trieste per il
grande lavoro svolto in questo ultimo mese. Sono stati infaticabili. La coincidenza di situazioni come le feste natalizie, l’influenza e la presenza di forte bora per parecchi giorni ha creato un sovraccarico di lavoro maggiore rispetto ad altre parti d’Italia, dove non soffia la bora che ha portato ben 200 persone al Pronto Soccorso in 4 giorni. Eppure i disagi, e anche maggiori, ci sono stati dappertutto. So bene che ci saranno le solite critiche (“La Dirigenza poteva prendere immediati provvedimenti!”), anche ai provvedimenti presi. Ho parlato con molti colleghi, proposte e idee ci sono, su qualcosa si sta già lavorando; da fare assieme, in base alle migliori evidenze scientifiche e non a fantasie o a critiche per partito preso. L’attività del singolo reparto in ospedale è legata a quella degli altri in quanto si tratta di un sistema molto complesso, tanto da aver bisogno della collaborazione e delle idee di tutti. Voglia di lavorare per migliorare la nostra sanità c’è da più parti, non sprechiamola.

sabato 14 gennaio 2017

Malumori nel PD. E tra i nostri elettori.

Ieri Assemblea provinciale del PD. Ho apprezzato l'intervento di Cosolini su lavoro e Ferriera. Votate piu' o meno 4 mozioni (vedi la sintesi del Piccolo). Accenni alle cause delle recenti sconfitte regionali, ma non tutte convincenti (le analisi). Volete provare voi a segnalarle, senza entrare in dibattito o polemica l'un con l'altro?

giovedì 12 gennaio 2017

Trieste una scovazera? E po no!

Trieste sembra una scovazera. Bel reportage di Loretta Marsilli sul degrado di Trieste. i responsabili? Chi butta per terra tutto, l'Acega che non pulisce, il Comune che non controlla.

lunedì 9 gennaio 2017

I social, la paura "dell'uomo nero" e le risposte

Una ragazza segnala sul gruppo "Vivere Opicina" che la sua macchina è stata circondata da 6 stranieri e che uno le ha battuto sul finestrino chiedendole di scendere. Grave. Schiavone dell’ICS, da parte sua, si è dichiarato pronto a cercare di risalire ai possibili responsabili. 
Ci sono stati altri episodi di violenza durante il Capodanno, probabilmente dovuti al troppo alcool. Sempre capitato, ma non va bene per niente. 
Dopo tante accuse all’amministrazione Cosolini e le dichiarazioni tipo “quando riveremo noi, risolveremo tuto” da parte degli sceriffi nostrani, ci si aspettava che non ce ne fossero per niente. Ce ne sono invece forse di più.
Si può però gestire al meglio la presenza di stranieri,  anche con modalità nuove, perché il numero di arrivi è maggiore di decenni fa purché non si esasperino gli animi esaltando le violenze verbali e le minacce di “ ghe fazessi veder mi se…”. Qualcuno crede ancora che dirle più grosse faccia svanire il problema e ricevere tanti applausi o like sui social. Chi comprende correttamente le problematiche dell’immigrazione deve però capire che rappresentano un modo, certo non il migliore, per esprimere preoccupazioni legittime e paure. E a queste bisogna dare risposte reali e ascoltando le ragioni anche di chi non si ritiene abbia ragione, da ambo le parti.

mercoledì 4 gennaio 2017

Giovani (e) vecchi

“ Ma chi sono i giovani vecchi?” Mi chiese preoccupato un giovane serio. “Sono quelli che si adeguano facilmente ai riti dei più vecchi senza portare la loro visione del mondo e le loro speranze”.

I giovani non hanno vissuto le esperienze delle precedenti generazioni e tendono a distaccarsene, per recidere il cordone ombelicale con la famiglia, come è naturale che sia. Vogliono scoprire la realtà con i loro occhi, trovare qualcosa per la quale valga la pena di lottare, senza i condizionamenti di chi li ha preceduti e la militanza nei partiti di oggi, avendone viste la delusione delle generazioni precedenti e la lontananza dai problemi dei giovani. Sanno bene che andare in piazza a gridare “Lavoro, lavoro” non basta per materializzarlo. 

Gli ideali di sinistra per loro sembrano un mix di retorica e di conquiste in parte già ottenute come il welfare, che aiuta però solo chi già lavora o è anziano. Nonostante ciò, molti s’impegnano, ma nel volontariato.
Resta però la necessità di legare questo entusiasmo nascosto e la “sfrontatezza” della gioventù con l’esperienza di chi ha già vissuto altre storie per cercare assieme nuove strade su cui trovare un consenso più ampio. Matteo Renzi aveva cercato di aumentarlo attorno alle proposte del PD, ma alcuni errori durante il percorso e le difficoltà oggettive di questo periodo l’hanno limitato. Restano così legati al PD pensionati e dipendenti pubblici, che sono poco stimolati a sperimentare su stessi il rinnovamento necessario per creare lavoro, sempre più diverso dal passato.

La priorità di Renzi ora è la ricerca sia di aggregazione interna sia di proposte non divisive che possano portare più elettori attorno a un progetto per le prossime elezioni nazionali.
In periferia servono però progetti d’interesse locale e persone credibili in grado di trovare un consenso intergenerazionale, anche in previsione delle prossime elezioni regionali e locali, forse vicine. Per queste si potrebbero aprire nuovi scenari per il centrosinistra tanto da prevedere candidature non di stretta appartenenza al PD.

Serve quindi la capacità di guidare il partito e di coordinarsi con chi riterrà di far parte di un’alleanza di centrosinistra. I risultati dell’attuale segreteria regionale sono stati purtroppo molto deludenti e non si vede come questa possa perseguire questi obiettivi e cambiare rotta dopo le recenti pesanti sconfitte, senza che sia stato dato da tanto tempo un segnale di aver compreso il giudizio degli elettori. Non può essere quindi la guida del PD regionale chi ha perso tutto il possibile, capace solamente di continuare a portare all’attenzione pubblica vecchie valutazioni e progetti immodificati, validi per molti aspetti, ma oramai bocciati. Va invece ricostruito un percorso di proposte assieme a chi intende partecipare, finora lasciato da parte.


La prossima Assemblea provinciale del PD dovrà portare indicazioni chiare, pena la perdita di fiducia del nostro elettorato. In questo senso, è oramai incomprensibile l’ostinazione di questa segreteria regionale a restare alla guida del Partito Democratico regionale, tanto più che Renzi ha dato un segnale chiaro: quando si perde nettamente, si danno le dimissioni.