sabato 17 gennaio 2015

Per loro due è finita bene. Ma abbiamo imparato qualcosa?

Le due liberate:“Italia, chiediamo scusa”. “Le due ragazze varesine rapite in Siria sono finalmente a casa. Ricordo che il padre di una di esse, all'epoca del sequestro disse che non ragionano con il cervello ma con il cuore. Concordo, di cervello ne hanno avuto poco (ndr io direi anche chi le ha aiutate a partire), ma da qui a lasciarle sgozzare da quei macellai ce ne corre”. E con questa alta considerazione di Angela, spero che almeno qualche buonista di sinistra la smetta di far apparire sprovveduto e ingenuo tutto il movimento per la pace e la solidarietà. La pietà e la vita umana sono prevalenti. Ma per essere soggetti provvisti di pietà e volendo definirsi di sinistra ( ahimè è anche questa la discriminante) dobbiamo dire che faremo sempre come in questo caso? A partire dall'opportunità di lasciar andare due poco più che bambine, senza professionalità, in una zona di guerra, senza copertura? E pagare riscatti a chi li usa per fare altri rapimenti e stragi? Ora si nega il pagamento del riscatto. Come per tutti gli altri casi. Per non irritare gli Stati alleati che hanno deciso di non pagar il riscatto per non alimentare finanziariamente il terrorismo. Non certo per colpevolizzare i cooperanti. Pagare o meno scelta etica difficilissima. Evitare di porgere la mano al serpente velenoso è più facile. Tra l'altro, c'è in Italia una legge che impedisce di pagare il riscatto in caso di sequestro di persona. 
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