lunedì 3 novembre 2014

Un suicidio che colpisce profondamente

La notizia del suicidio del sacerdote di Santa Croce e l’accusa di pedofilia hanno colpito Trieste e la
comunità cattolica. Il vescovo mons Crepaldi  è stato contestato dai fedeli per aver reso pubblica l'accusa di pedofilia. Era preferibile insabbiare ancora una volta, ferendo due volte quella bimba? La verità, seppur dolorosa, si riferisce a fatti riguardanti singole persone (un sacerdote apprezzato dalla sua comunità reonfesso, una bimba allora tredicenne e chi ha colpevolmente sottovalutato allora quella situazione), non colpisce certo una comunità. Ci sono fatti e ricordi dolorosi per tutti, soprattutto a Trieste. Far finta di niente o alimentare reciproci rancori impedisce una serena convivenza. Le persone più responsabili si attivino per dare al dolore presente nelle parti un motivo per comprendere che una comunità è tale se non lascia nessuno solo nella sua sofferenza.Questa può portare al rancore, giusto o sbagliato che sia, tanto da lasciare ferite permanenti. (nella foto del Piccolo fiori sulla porta della parrocchia di Santa Croce)

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