domenica 19 ottobre 2014

Settimana pesante per Trieste.

Settimana pesante per Trieste. Polemiche, danni. Qualcosa si poteva evitare. Un breve riassunto e qualche osservazione.

COOPerative operaie di Trieste Friuli Istria. Un buco di 37 milioni, grave crisi occupazionale, che riguarda una parte dei 650 dipendenti.  L’accusa: vendite immobiliari fittizie per coprire la voragine.  Non è che non si sospettasse nulla.  Si narra di pullman dal confine col Veneto che ritornavano carichi di spese fatte nelle Coop il giorno delle votazioni.  Nel 2007  prima interrogazione di Metz, due anni fa un' inchiesta del Piccolo. Ma successivamente in un'audizione nella capigruppo del Comune, convocata per le "voci "di problemi finanziari, i dirigenti della Coop (dove c'erano in posti chiave politici residui della prima repubblica) avrebbero dichiarato che non c’erano problemi. Chi doveva controllare? Morelli (Il Piccolo): unica soluzione, almeno per il futuro, è la trasparenza e possibilità di controlli efficaci. Però le cooperative di questo tipo hanno le caratteristiche della pubblic company, il cui limite insito è la debolezza dei controlli e della trasparenza.  Il commissario Consoli condivide l’obiettivo della magistratura: salvare l’impresa e i posti di lavoro.

Tagli alle Regioni. La difesa dei Governatori, a parte Serracchiani:  lotta agli sprechi, ma degli altri. Sanità, i risparmi ottenuti saranno reinvestiti nella stessa sanità e uso dei costi standard, che servono però a individuare le differenze più che essere un vero obiettivo. Ma come è possibile che la “cura” in sanità costi 439  euro in Sicilia e 65 Veneto, una siringa costi da 3 a 65 cent e che mandare un bambino alle elementari costi 394 euro in Calabria e  224 Lombardia (Jori sul Piccolo)?. Difficile capirlo, perché c’è una rete diffusa di interessi che poco hanno a che fare con i cittadini. Quindi? Commissariare chi non rispetta determinati e condivisi obiettivi.

 Matrimoni tra persone dello stesso sesso. E’ un diritto civile, che si faccia subito una legge dello Stato in modo da evitare inutili polemiche.

Sloveno in Consiglio comunale. Giusto, sancito dalla  Costituzione. Vediamo come fare senza aumentare inutilmente i costi e prolungare troppo i tempi (se si sfora la mezzanotte, raddoppiano i costi sia del Consiglio sia della  traduzione, che immagino simultanea. Temo che sarà imbarazzante tradurre immediatamente col tono giusto i vari battibecchi e i doppi sensi in aula). Peccato per la polemica di Iztok  Furlanic, che ha seguito direttamente i lavori del nuovo regolamento del Consiglio e non mi risulta che abbia mai posto il problema. L’ha fatto poi a mezzo stampa, accusando un po’ tutti. Chi è colpa del suo mal…

Liberazione di Trieste. Da leggere Budin ieri e COK oggi sul Picccolo per le loro condivisibili osservazioni.  Tutte e due le date (1 maggio e 12 giugno) possono e devono essere ricordate come importanti per Trieste, per rispetto di tutte le parti coinvolte in questi tragici avvenimenti. Al di là dei tecnicismi storici (chi entrava in una città, la liberava a nome di tutta l’Alleanza), i 40 giorni di presenza delle truppe jugoslave non possono però essere ricordati da tutti nello stesso modo, per le sofferenze che ci sono state. E chi parla di Storia non può ignorarne le ricadute e i riferimenti politici. Probabilmente Furlanic avrà già  ricordato nell'intervista la tragicità della guerra e di quel periodo, che sarà magari stata troppo sintetizzata nell'articolo per motivi di spazio. Ma non ci si può limitare allo storicismo, soprattutto quando si ricopre la carica di Presidente del Consiglio comunale di Trieste, città capoluogo di Regione, carica importante, ancor di più per la comunità slovena che ne vede ricoprirla un suo rappresentante

Alluvione. Pochi han gridato “Piove governo  ladro”, per fortuna. Molti hanno sofferto per questa eccezionale alluvione. Un pensiero a chi vi ha lasciato la vita. Ho fatto nei giorni scorsi un giro per la zona dei locali e degli antiquari, che stavano ancor lavorando per limitare i danni. Si farà il possibile per evitarne di futuri, ma se si ripeteranno eventi simili, sarà difficile eliminarli del tutto. D'altra parte Venezia convive da anni con l'acqua alta. Non si potrà certo rifare la rete fognaria. Ma se si persevera con l'abuso del territorio e ci si mette la stupidità umana (una lavatrice 4 anni fa e giorni fa grossi rami tagliati gettati nel patok di Longera) poco si può fare. 

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