La spiegazione fornita dal comandante della Polizia locale Abbate potrebbe ben chiudere la polemica sulle sanzioni date ai commercianti del Mercato coperto. L'amarezza è ben comprensibile vista la consistenza delle sanzioni stesse, ma le strumentalizzazioni politiche create su questo episodio non favoriscono la comprensione dell’accaduto e la convivenza civile. Mi sembra che ci sia qualcuno che voglia proteggere chi ha sbagliato, nonostante sia stato sollecitato a mettersi in regola. Le scorrettezze vanno bloccate, anche se possono nascere solamente da superficialità, ma sempre scorrettezze sono. Ritengo che si potrà lavorare per introdurre una gradualità della sanzione in casi simili, anche per non penalizzare l’attività commerciale, ma senza favorire chi opera scorrettamente, creando svantaggio a chi lavora seriamente, come è la maggioranza degli operatori. Questa è la differenza tra chi intende amministrare al meglio la nostra città e chi vuole solo visibilità.
"Dopo le innumerevoli polemiche -
per lo più strumentali - e i commenti
d’istinto di alcuni lettori,
credo siano necessarie e doverose alcune
precisazioni tecniche per offrire a tutti
qualche strumento in più di lettura sui
controlli al Mercato coperto di via Carducci.
La Polizia locale è intervenuta su specifica
sollecitazione di alcuni commercianti
del Mercato stesso, affinché ci fosse un sostanziale
rispetto delle regole, in particolare
sull’occupazione degli spazi concessi.
Il 14 dicembre sono stati controllati tutti
i 34 operatori presenti: 23 di essi erano
in regola con gli spazi occupati, 11 invece
no. Come possono essere tutelati i 2/3 dei
commercianti corretti?
Ad ogni buon conto, e consapevoli
dell’impatto di una sanzione commerciale
sul bilancio di un’attività, nel periodo
precedente i controlli i responsabili del
Servizio commercio del Comune hanno
richiamato più volte gli operatori del Mercato
a restare entro gli spazi fissati dalla
loro concessione. Lo ripeto: non uno, ma
più richiami.
Lo spazio concesso rientra nei meccanismi
della leale concorrenza ma è anche
fondamentale per la sicurezza dei luoghi,
quando lo sconfinamento va ad ostruire
completamente o quasi i camminamenti:
se nella routine quotidiana possono costituire
un noioso intralcio, in caso di emergenza
possono fare la differenza tra la vita
e la morte. È meglio controllare prima o
stracciarsi le vesti dopo, incolpando l’amministrazione
di inerzia?
I verbali non hanno punito i commercianti
per aver occupato «pochi centimetri
in più», ho letto anche questo. Parliamo
di 17, 20, 27 cassette di frutta/verdura;
occupazione degli spazi di altri commercianti
o sui camminamenti. Due metri
quadrati in più non sono irrisori, proprio
per i motivi di sicurezza e sana concorrenza
commerciale appena accennati.
Ricordo ancora, a chi chiede quali siano
le leggi e chi le abbia fatte, che il regolamento
del Mercato è stato approvato nel
2000 dal Consiglio comunale dell’epoca e
che le sanzioni sono stabilite dalla legge
regionale sul commercio (n.29/2005,
art.43). La Polizia locale è deputata ai controlli
ed è tenuta ad applicare queste specifiche
norme, non certo a stabilire le regole
né tantomeno l’importo delle sanzioni.
Preciso infine che i controlli al Mercato
sono una piccola parte dell’attività della
Polizia locale, da sempre attiva in numerosi
settori della sicurezza cittadina: polizia
stradale, edilizia, sicurezza ambientale,
giudiziaria, commerciale, tributaria e
per la sicurezza urbana. In ogni campo effettuiamo
al meglio tantissimi controlli.
Ma tutti sono legati da due fattori comuni:
sicurezza e serena convivenza.
Sergio Abbate
Comandante della Polizia locale"
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